Il
7 Agosto 2014 a Cerreto d’Esi verrà ricordata per una data storica, infatti ha
dell’incredibile il susseguirsi degli avvenimenti, partendo proprio dalla data
delle elezioni del 25 maggio 2014, anzi per l’esattezza dal giorno successivo,
data dello spoglio con la vittoria schiacciante della lista “Uniti per
Cerreto”, per la prima volta veniva eletto un Sindaco donna, l’Avv. Livia
Ciappelloni con il 48% dei consensi diveniva la prima cittadina del nostra
amato comune.
Purtroppo
la sua avventura è durata solamente 74 giorni, infatti il 7 agosto, 8
consiglieri su 12 rassegnavano al segretario comunale il Sig. Bonetti, le
proprie dimissioni dalla carica di consiglieri, subito trasmesse alla
prefettura di Ancona, che in tempi record il Vice Prefetto Vicario Dott. De
Biagi, VISTA la nota n. 3179 del segretario Bonetti con le dimissioni dalla
carica di otto consiglieri comunali, CONSTATATO che la fattispecie concretizzava
l'ipotesi contemplata dall'art. 141, comma 1, lettera b) n. 3, del D. Lgs. 18
agosto 2010 n.267, VISTA la nota n. 47906 di comunicazione al Ministero
dell'Interno dell'avvio della procedura di scioglimento del Consiglio comunale
di Cerreto d'Esi e della contestuale nomina di un Commissario Straordinario per
la provvisoria gestione dell'Ente; RITENENDO che ricorrevano motivi di grave e
urgente necessità, per procedere, ai sensi dell'art.141 comma 7 del citato D. Lgs.
alla sospensione del Consiglio Comunale e alla contestuale nomina del
Commissario per la provvisoria gestione dell'Ente, fino allo scioglimento del
Consiglio stesso; VISTI gli art. 38 comma 8 e 141 comma 1,
lettera b) n.3 e comma 7 del D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267; DECRETAVA la sospensione del Consiglio Comunale di Cerreto d'Esi con effetto
immediato, fino al provvedimento di scioglimento e INCARICAVA il Vice Prefetto
Dott.ssa Angela Buzzanca, alla temporanea gestione del Comune di Cerreto d'Esi,
COMMISSARIO, conferendogli i poteri del
Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale.
Da
quel giorno sono iniziate le botte e risposte tramite comunicati stampa tra gli
otto consiglieri dimissionari e il sindaco con i quattro consiglieri rimasti e
come terzo incomodo il PCL che manifestavano davanti al municipio mettendo
striscioni con inneggiando alla vergogna per il mancato confronto politico,
TUTTI contro TUTTI, anche per salvare la faccia e avere un ruolo importante
nell’avvenimento.
Gli
8 consiglieri dimissionari, di cui quattro esponenti della maggioranza Annalisa
Porcarelli, Katia Galli, Danilo Bisolfati e il Presidente del Consiglio
Comunale Carlo Pasquini della lista “Uniti per Cerreto” (la stessa del sindaco
Livia Ciappelloni) più quattro esponenti di minoranza: Adelaide Chiucchi,
Walter Santarelli (PD) e Manuel Pupilli (Vivi Cerreto) della lista civica “Impegno
Comune” e Massimo Melchiorri del Movimento 5 Stelle, emanavano un comunicato
stampa giustificando le dimissioni rese improcrastinabili a seguito di una situazione
di paralisi e contraddittorietà amministrativa, unita ad una conclamata
incapacità di coesione del massimo organo amministrativo, puntualizzando
particolarmente la gravità delle revoche del Vicesindaco Annalisa Porcarelli e
dell’ Assessore Katia Galli, dovute al fatto di voler capire quale fosse la
vera situazione economica del Municipio così da impostare un’azione
amministrativa efficace, contestando inoltre al Sindaco e alla giunta le
tentate lusinghe ad alcuni esponenti della minoranza per entrare a far parte di
una nuova maggioranza con il solo scopo di mantenere le poltrone e non certo
per il bene della cittadinanza, invocando di tornare a fare politica, quella
vera e non quella paludosa e dei voltagabbana, in definitiva secondo il gruppo
dimissionario, questa azione era l’unica strada oramai percorribile con un
reset istituzionale, il tutto mirato per riportare la sana politica del
confronto all'interno dell’Istituzione Comunale per dare risposte all'enorme mole di problemi che incombono sulla nostra comunità.
Rispondeva
il Sindaco Livia Ciappelloni, con un altro comunicato stampa, incolpando i quattro
consiglieri di maggioranza (Porcarelli, Galli, Bisolfati e Pasquini) e quattro
di minoranza (Chiucchi, Santarelli, Pupilli e Melchiorri) preferendo le
dimissioni, evitando così il confronto dialettico e democratico di fronte ai
cittadini e unendosi in maniera trasversale nell'intento comune di mandare a
casa il Sindaco, contestando loro la mancata richiesta formale di una mozione
di sfiducia al Sindaco da discutere nel consiglio comunale previsto per il
giorno 8 agosto 2014. Il rammarico del Sindaco Livia Ciappelloni stava nel
fatto che l’amministrazione veniva mandata a casa sulla base del nulla rimarcando
che in due mesi non gli è stato permesso di amministrare, inoltre evidenziava
l’innaturale unione tra il Centro Destra, il Partito Democratico e il Movimento
5 Stelle con il solo scopo del commissariamento, sottolineando che in campagna
elettorale la lista “Uniti per Cerreto” era stata attaccata politicamente per
questo connubio tra il Centro Sinistra e il Centro Destra, meravigliandosi
inoltre che il consigliere del Movimento
5 Stelle abbia presentato le proprie dimissioni pur avendo richiesto un
consiglio comunale aperto in cui i cittadini avrebbero potuto prendere la
parola, confrontandosi direttamente con l’amministrazione, relativamente al
quale quest’ultima non si sarebbe sottratta, concludendo e invocando che il tempo
le sarà galantuomo.
Usciva poi altro comunicato stampa, questa volta
dei 4 consiglieri di maggioranza dimissionari, Annalisa Porcarelli, Katia
Galli, Danilo Bisolfati e Carlo Pasquini, nella quale si replicava alle accuse
del Sindaco risaltando il suo operato contraddittorio dove compariva la
differenza tra le sue affermazioni e gli atti da lei stessa promulgati,
sottolineando il senso di responsabilità dei consiglieri dimissionari di
maggioranza che ha solo impedito di non far confusione tra governare e
comandare e di perpetuare la strampalata e dilettantistica
prova di sé ben evidenziata nei 74 giorni di mandato. Basti pensare alle forti
pressioni esercitate sul Presidente del Consiglio, Dott. Carlo Pasquini,
affinché fosse modificato l’ordine del giorno chiedendo lo stralcio dei sei
punti che riguardavano il bilancio, mai discusso con il Consiglio di
maggioranza, tantomeno con le parti sociali, addirittura convocate per dopo
l’approvazione dello schema di Bilancio previsionale. Non essendo possibile per
il Presidente del Consiglio revocare l’ordine del giorno oramai notificato a
tutti i consiglieri, l’Avv. Livia Ciappelloni ha provveduto d’imperio a
revocare con il resto della giunta TUTTE le Delibere di approvazione del
Bilancio Previsionale 2014 impedendo in ogni modo un doveroso confronto sulla
materia nel Consiglio dell’8 Agosto. Tutto ci può essere ascritto, ma
certamente non possiamo essere additate come persone che non accettano il
dialogo, visto che l’Avv. Ciappelloni ha revocato le deleghe senza neanche
avere il coraggio di comunicarlo di persona.
Ultimo comunicato stampa da parte del consigliere
Massimo Melchiorri del M5S, nel quale precisava il gesto forte ed estremo che
ha espresso con un intento comune, intensamente ragionato all'interno di ogni
formazione politica; questo la dice lunga sulla giustezza di ciò che si è fatto ma che non deve essere scambiato per un accordo di alleanza. Nel breve periodo
di questa amministrazione le difficoltà
rilevanti non hanno permesso un efficace lavoro alle minoranze a causa delle
continue contraddizioni sulla volontà di presentare la situazione economica
dell’Ente. Stasi amministrativa e incapacità di coesione della Giunta, unite
alla gravità delle revoche del Vicesindaco Annalisa Porcarelli e dell’Assessore
Katia Galli hanno generato in buona parte dei rappresentanti dei cittadini un
notevole senso di preoccupazione. Alcune richieste tra cui la password di
diritto per i Consiglieri con riferimento alla sentenza n. 5058 dell’8 settembre
2011, Consiglio di Stato, sez. V, finalizzata all'ottenimento della password di
accesso al sistema informatico dell’Ente, limitatamente al programma di
contabilità, per la quale non ha ricevuto risposta. Come Consigliere e
capogruppo del Movimento 5 Stelle di questo paese, sono stato motivato dal
senso di responsabilità che mi ha imposto di arrivare a questo massimo gesto
per il bene dei compaesani i quali spero, troverà giovamento dalla pausa di
riflessione fino alle prossime la Dott.ssa Angela Buzzanca, Vice Prefetto, è
stata incaricata della temporanea gestione del Comune di Cerreto d'Esi. A lei con
l’incarico di Commissario sono conferiti i poteri del Sindaco, della Giunta e
del Consiglio Comunale, una figura super partes e avrà i poteri per fare
chiarezza sui punti d’ombra del nostro bilancio. Durante questo periodo di
commissariamento noi del Movimento 5 Stelle di Cerreto d’Esi continueremo a
lavorare come abbiamo fatto finora facendo emergere ciò che non va nel sistema,
cercando convergenze e una sempre maggiore partecipazione delle energie
presenti sul nostro territorio per riscriverne il copione e la storia. Noi del
M5S di Cerreto d’Esi non ci siamo risparmiati in iniziative incontrandoci
ogni settimana, lavorando ogni volta su argomenti e materie diverse riguardanti
la comunità. Abbiamo iniziato un lavoro di grande responsabilità nel quale ci
siamo esposti in prima persona rischiando molto sia in termini di rapporti
sociali e lavorativi. Il nostro è un incarico spesso scomodo e faticoso ma che
ha già portato i suoi frutti in termini di rinnovata presa di coscienza da
parte dei cittadini che hanno iniziato ad avvicinarsi sempre di più parlando
delle proprie esigenze e proponendo soluzioni.
Insieme ai comunicati stampa gli esponenti del PCL che
nelle ultime elezioni non avevano conquistato nemmeno un seggio, gridavano in
piazza vergogna per il mancato confronto politico in occasione del consiglio
saltato programmato per l’8 agosto, denunciando la morte della democrazia e incolpando
soprattutto il M5S per alleanze strette con il PD, allo stesso tempo pero si mostravano
incoerenti rispetto a un loro volantino emesso in data 21 luglio dove
scrivevano con lettere cubitali “Tutti a casa!! subito il commissario e nuove
elezioni”
Terminando
dopo aver scritto e pubblicato una cronistoria degli avvenimenti, sento il
dovere di fare le valutazioni finali, pertanto…… Immediatamente dopo le revoche
dei 2 assessori da parte del Sindaco, il Movimento 5 Stelle nella persona
dell’unico consigliere Massimo Melchiorri, ha richiesto un confronto con il
Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri comunali, presentando una richiesta
scritta con un documento ufficiale e protocollato in comune con il numero
0002907 del 22/07/2014 Cat. 2 Classe 3 richiedendo un consiglio aperto con tutta
la cittadinanza, per avere migliori delucidazioni riguardo ai decreti numero 12
e 13 del 17/07/2014 che revocano i decreti numero 4 del 10/06/2014 per la
nomina di Assessore alla Sig.ra Annalisa Porcarelli con delega delle funzioni relative ai seguenti uffici e servizi:
Attività produttive, Lavoro, Bilancio e Finanziamenti Europei e Politiche
giovanili; il decreto numero 5 del 10/06/2014 per la nomina di Assessore della
Sig.ra Katia Galli con delega delle
funzioni relative ai seguenti uffici e servizi: Politiche scolastiche e
formative, Urbanistica e Università degli Adulti; e il decreto numero 6 del 10/06/2014 per la nomina a Vice
Sindaco della Sig.ra Annalisa Porcarelli, questo documento è stato RESPINTO
dalla maggioranza e dal Sindaco... Perché? Quale miglior occasione sarebbe
stata se non confrontarsi con i cittadini e spiegare i motivi di queste
revoche, che aveva il sapore di un atto antidemocratico limitato alle sole astensioni
da parte dei 2 assessori sulla votazione per l’approvazione del bilancio.
Cosa c’era nel bilancio che ha scaturito una
reazione così forte da parte del Sindaco Avv. Livia Ciappelloni, revocando al
tempo stesso le 2 nomine degli assessori sopra citati, firmando lei stessa la
delibera numero 68 del 10/07/2014 relativa all'approvazione schema di bilancio
di previsione 2014, bilancio pluriennale 2014-2016 e relazione previsionale e
programmatica?
Inoltre perché il Sindaco non ha comunicato durante
il primo ed unico consiglio comunale, svoltosi il giorno 11 giugno, che la
durata del Vice Sindaco Sig.ra Annalisa Porcarelli, sarebbe stata limitata di soli
due anni e mezzo anziché 5 anni, con fine mandato per il giorno 31/12/2016 i
restanti 2 anni e mezzo la carica di Vice Sindaco sarebbe stata affidata al
Sig. Italo Mazzolini, non si sa a quale scopo se non per accordi pre-elettorali
sulle divisioni delle poltrone, con nessun vantaggio o beneficio per i cittadini e la cittadinanza, perché? Quale scopo avrebbe avuto tutto questo?
La
richiesta del consiglio aperto è stata respinta dal Dott. Carlo Pasquini,
Presidente del Consiglio comunale motivando che non poteva essere accolta in
base all’art. 25, comma 5, del vigente Regolamento del Consiglio Comunale, denominato “Avviso di convocazione”,
perché la richiesta doveva essere fatta da almeno un quinto dei Consiglieri,
nel frattempo lo stesso Dott. Carlo Pasquini aveva già convocato il Consiglio
Comunale per il giorno 08/08/2014 alle ore 18.00 con l’ordine del giorno
notificato a tutti i Consiglieri il 21/07/2014.
In
base agli attacchi subiti dal Sindaco e dalla manifestazione del PCL effettuata
in data 08/08/2014 nella quale il M5S era accusato del mancato confronto e di
alleanze con il PD, come Movimento 5 Stelle rispondiamo che, abbiamo cercato in
tutti i modi di fare un consiglio aperto, respinto proprio perché il M5S avendo
un unico consigliere non ha fatto alleanze andando a richiedere le firme
necessarie al PD o ai dissidenti della maggioranza per raggiungere il quorum
del 20% dei consiglieri, essendo 12 consiglieri in carica occorrevano 2,4 firme
per far approvare la richiesta, pertanto almeno un’altra firma.
L’altra
accusa che era fatta al M5S è del perché non abbiamo richiesto la mozione di
sfiducia nei confronti del Sindaco, premesso che se c’era qualcuno che doveva
richiedere questa mozione di sfiducia, doveva essere almeno uno dei 2 assessori
per il quale era stato revocato l’incarico, inoltre leggendo l’Art. 52 del
testo unico T.U.E.L. 18/08/2000 n. 267 “Mozione di sfiducia” cita al punto 1.
Il voto del consiglio comunale o del consiglio provinciale contrario ad una
proposta del sindaco, del presidente della provincia o delle rispettive giunte
non comporta le dimissioni degli stessi. Al punto 2. Il sindaco, il presidente
della provincia e le rispettive giunte cessano dalla carica in caso di
approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla
maggioranza assoluta dei componenti il consiglio. La mozione di sfiducia deve
essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati,
senza computare a tal fine il sindaco e il presidente della provincia, e viene
messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla
sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento
del consiglio e alla nomina di un commissario ai sensi dell'articolo 141.
Per presentare la mozione
di sfiducia, il M5S avrebbe dovuto allearsi con i 2 consiglieri del PD, con il
consigliere della lista civica “Vivi Cerreto” e con la lista civica di
maggioranza “Uniti per Cerreto”
occorrevano 4,8
firme per far approvare la richiesta, pertanto altre 4 firme oltre a quella di
Massimo Melchiorri. Anche in questo caso abbiamo dimostrato di non esserci
alleati con nessuno.
L’unica mozione che il
M5S poteva presentare, è stata presentata ed ufficializzata e protocollata con
il numero 0002992 del 29/07/2014 Cat. 2 Classe 3 con oggetto: Mozione per
l’ineleggibilità dell’Assessore Sergio Gubinelli, nominato dal Sindaco Avv.
Livia Ciappelloni con il Decreto numero 3 del 10/06/2014 con delega delle
funzioni relative ai seguenti uffici e servizi: Patrimonio, Assetto del
Territorio, Lavori Pubblici, Spettacolo e Turismo, non rispettando l’Art. 29
dello statuto comunale, nella quale cita: Chi ha ricoperto in due mandati
consecutivi la carica di Assessore non può essere nel mandato successivo
ulteriormente nominato Assessore, inoltre all'articolo 51 del T.U.E.L. (testo
unico enti locali) specifica che è consentito un terzo mandato consecutivo se
uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e
un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie, chiaramente limitato
al mandato del Sindaco e/o del Presidente della Provincia. Perciò il Sig.
Sergio Gubinelli giungendo al terzo mandato, era a tutti gli effetti
ineleggibile, pertanto la mozione di sfiducia era stata accettata ed integrata
in data 01/08/2014 nell’ordine del giorno del consiglio comunale previsto in
data 08/08/2014 convocata dal Dott. Carlo Pasquini in qualità di Presidente del
Consiglio.
Adesso veniamo al perché
dell’applicazione dell’Articolo 141 del T.U.E.L. (testo unico enti locali) sulle
dimissioni contestuali, rese anche con atti separati e contemporaneamente
presentati al segretario comunale, della metà più uno dei consiglieri con riduzione
dell'organo assembleare per impossibilità di surroga alla metà dei componenti
del consiglio. Poiché il Presidente del Consiglio Dott. Carlo Pasquini in data
21 luglio, aveva convocato per l’8 agosto alle ore 18:00 il consiglio comunale
inserendo 10 punti su cui discutere di cui i primi 8 riguardavano
l’approvazione dello schema di Bilancio di previsione pluriennale 2014-2016 e
relazione previsionale e programmatica, il nono punto riguardava l’interrogazione
presentata dal gruppo "Impegno Comune" per il mancato avviso della
partecipazione alla cerimonia della tumulazioni dell'On. Bartolo Ciccardini e
il decimo punto era l’integrazione della mozione di sfiducia all’Assessore
Sergio Gubinelli e visto che nel frattempo il Sindaco Avv. Livia Ciappelloni
con la giunta rimanente, gli Assessori Sig. Italo Mazzolini e Sergio Gubinelli,
avevano mostrato sin dall’inizio di non volersi confrontare in sala di
consiglio per discutere i 10 punti dell’OdG, anzi mostrandosi oltranzisti e
revocando l’approvazione del bilancio previsionale pluriennale 2014-2016 con
due delibere, la prima delibera in data 28 luglio la numero 74 con revoca della
delibera 68 dove il Sindaco aveva approvato il bilancio e revocato le nomine di
2 assessore di cui un vice sindaco e la seconda delibera numero 79 dell’1
agosto che revocava la delibera numero 46 del 17 aprile, quando in carica c’era
ancora la vecchia giunta con il sindaco David Alessandroni. Queste 2 revoche è
stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, si era capito che il Sindaco e
i 2 assessori rimanenti, tergiversavano per prendere tempo con il solo scopo di
annullare 8 punti dei 10 programmati dell’OdG nel consiglio previsto per l’8
agosto. Non c’erano più le basi per confrontarsi, rimaneva da discutere al
Consiglio, solamente il mancato avviso della partecipazione alla cerimonia
della tumulazioni dell'On. Bartolo Ciccardini, il decimo punto, la mozione di
sfiducia nei confronti dell’Assessore non era da sottoporre a votazione ma
bensì era una valutazione che spettava al solo segretario comunale Dott.
Bonetti, il quale doveva prendere visione della legge vigenti per gli enti
locali (TUEL) e lo statuto comunale vigente, quindi valutare se l’Assessore
Sergio Gubinelli era o non era ineleggibile.
Visto questo oltranzismo
al non confronto e viste le 2 revoche dell’approvazione previsionale del
Bilancio, la domanda sorge spontanea, cosa c’era nel bilancio da non volerlo
sottoporre a consiglio e sopra tutto perché il Sindaco e la giunta
tergiversavano prendendo tempo? Forse serviva tempo per coprire qualche falla
nel bilancio e quindi era preferibile rimanere in carica? Inoltre perché 2
assessori sono stati cacciati per colpa del bilancio e poi lo stesso è stato
revocato?
Termino rispondendo ad
alcuni che continuano a insistere sulla mozione di sfiducia che andava fatta al
sindaco, anche se questa era fatta e approvata (sulla base di cosa non lo so
visto che il bilancio non era più nell’OdG) dalla maggioranza dei consiglieri, il
Sindaco si poteva sempre opporre, appellandosi al T.A.R. (Tribunale
Amministrativo Regionale), quindi guadagnando tempo e rimanendo in carica fino
alla sua sentenza che orientativamente sarebbe avvenuta a novembre o dicembre,
e magari vincendola pure come è avvenuto nel Comune di Palagonia dove il sindaco
Francesco Calanducci ha impugnato la mozione di sfiducia votata dal consiglio
comunale il 30 ottobre 2010, presentando ricorso il 18 dicembre 2010 all’organo
di giustizia amministrativa contro il comune di Palagonia e il Consiglio
Comunale e vincendo al T.A.R. di Catania in data 14 gennaio 2011. Lo stesso TAR
fissava per la trattazione del merito, la prima udienza pubblica nel mese di
gennaio 2012.
La foto del post (http://www.panoramio.com/photo/4461083) è stata gentilmente concessa dall'autore Sig. Roberto Donna (http://www.panoramio.com/user/672925?with_photo_id=4461083), che ringraziamo particolarmente per bellezza dell'immagine.